Riti matrimoniali: civili, simbolici e nuziali. Qual è il più adatto a voi?

Ogni coppia ha il diritto di scegliere il rito che la rappresenta di più e chiaramente esistono più strade possibili da percorrere. Il mio ruolo, come wedding planner, è anche quello di aiutarvi a orientarvi e personalizzare ogni scelta e rendere anche la cerimonia perfettamente adatta a voi, come un capo sartoriale cucito su misura.

Cosa si intende per “riti matrimoniali”

I riti matrimoniali disponibili in Italia sono ovviamente il rito civile e l’unione civile (che hanno validità per l’ordinamento giuridico), i riti religiosi (il rito cristiano cattolico e non – il rito islamico (Nikâh) che può avvenire in moschea o a casa, supervisionato da un tutore (Wali) e un Imam – il rito ebraico sotto una chuppah, caratterizzato dalla lettura della ketubah, dalla rottura del bicchiere e dalle benedizioni) e tutti i riti simbolici ( come il rito della sabbia, della luce, dell’albero della vita ecc.) A differenza dei riti simbolici che non hanno valore per il diritto, i riti religiosi possono averlo, tramite la trascrizione del matrimonio nei registri di Stato Civile di un Comune italiano, ma richiedono le pubblicazioni anticipate presso il comune di appartenenza.

Il rito civile

Il luogo più ovvio per celebrare il rito civile è in comune (preferibilmente ma non necessariamente nel vostro comune di appartenenza), alternativamente potete scegliere una delle tante sedi distaccate (quindi delle location da matrimonio che hanno fatto e ottenuto questo status) e oggi ce ne sono veramente tante. Il rito è molto semplice, e anche piuttosto scarno, perchè consiste essenzialmente nella lettura degli articoli del codice civile dal 143 al 148 che trattano i diritti e doveri dei coniugi. Dopo la lettura dell’atto matrimoniale vengono apposte le firme dei due testimoni e degli sposi. Se volete rendere il matrimonio civile e il suo rito più ricco, potete inserire un discorso, trovate qui la guida completa.

Di base il rito civile è officialo dall’Ufficiale di Stato civile (quindi il Sindaco del Comune o un suo delegato) ma questo ruolo può essere delegato anche ad un semplice cittadino italiano che abbia i requisiti per la elezione a consigliere comunale (quindi che sia maggiorenne e goda dei diritti civili e politici). Ad esclusione, ben inteso, di un parente stretto in linea diretta, potrà invece celebrarlo un parente non diretto (linea collaterale) oltre il secondo grado.

L’unione civile, invece, riguarda due persone maggiorenni dello stesso sesso che devono fare una dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni, analogamente come avviene con il rito civile di due persone di sesso diverso. L’atto infine viene registrato nell’archivio dello stato civile. La differenza rispetto al roto civile riguarda soprattutto alcune questioni, tra cui l’adozione congiunta e l’obbligo di fedeltà, che non sono previsti.

Quali sono quindi i passaggi per sposarsi in comune?

Per sposarsi in comune servono:
– carta di identità
– atto di nascita
– certificato di residenza
– certificato di cittadinanza
– stato libero

Quindi si fissa un appuntamento al comune di residenza, portando una marca da bollo a testa di 16€, si danno tutti questi documenti, si firma e si attende la mail per le pubblicazioni (che una volta erano fisiche e venivano affisse nella casa comunale mentre dall’avvento di internet sono esclusivamente digitali). Arrivata la mail dopo circa una decina di giorni si sente il comune dove si vuole svolgere il matrimonio. La procedura è la stessa anche se ci si sposa in una location che è casa comunale.

Matrimonio civile per stranieri

Diverso il discorso se almeno uno dei due nubendi è straniero, in questi casi serve il Nullaosta che può essere richiesto al consolato di appartenenza in Italia o all’autorità competente del proprio Paese con la fotocopia del passaporto.
Lo straniero che vuole sposarsi in Italia deve presentare all’ufficiale dello stato civile una dichiarazione dell’autorità competente del proprio paese, dalla quale risulti che, in base alle leggi a cui è sottoposto, non vi sono impedimenti a contrarre quello specifico matrimonio (nullaosta alle nozze). I documenti rilasciati all’estero devono essere tradotti in lingua italiana e legalizzati dall’Autorità italiana nello stesso Stato (Consolato o Ambasciata) o con Apostille. La firma del Console o dell’Ambasciatore dovrà poi essere legalizzata dalla competente Prefettura. Sono esenti da tale legalizzazione i seguenti Paesi: Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Estonia, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Liechtenstein , Lussemburgo, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Moldova, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia.

I riti simbolici

I riti simbolici (a differenza del rito civile e di quello religioso seguito da trascrizione) non hanno valore legale, ma possono avere un enorme valore personale e, soprattutto, hanno il grande vantaggio di poter essere celebrati ovunque! Il rito del matrimonio simbolico non è di un solo tipo ma può avere tante forme, potenzialmente infinite, delimitate solo dalla nostra fantasia e dal significato che possiamo attribuire ad uno specifico rituale.

I più noti sono: il rito della sabbia (che consiste nell’unire in un unico contenitore della sabbia colorata), il rito delle candele (in questo caso le due candele degli sposi accenderanno la candela più grande) , il rito delle mani (meglio conosciuto come handfasting, un’antica cerimonia nuziale di origine celtica in cui le mani degli sposi vengono legate con nastri o corde per simboleggiare la loro unione).

Altri riti meno noti sono: il rito della terra (che è una variante montata del rito della sabbia e nel quale si può aggiungere ad es. un bulbo che fiorisce ogni primavera), il rito dell’albero delle fate (in questo caso vengono appesi ad un albero dei bigliettini con desideri e buon augurii da parte anche degli invitati), il rito del vino (in cui la scatola che contiene la bottiglia viene sigillata con la ceralacca e sarà poi gustata dagli sposi per il loro primo anniversario).

I riti nuziali: tra tradizione e significato

Cosa si intende davvero per rito nuziale? Guardate che anche lo scambio delle fedi è un rito e non ha nulla a che vedere con la validità o meno del matrimonio. Si tratta semplicemente di una tradizione che si è talmente tanto consolidata nella nostra cultura da diventare una consuetudine. Allo stesso modo possiamo definire riti nuziali tutte quelle cerimonie, quei rituali fatti di gesti e parole a cui viene attribuito il significato di legare due persone in matrimonio. Ritornando al nostro esempio delle fedi una volta c’era l’antica credenza della “vena amoris“, una presunta vena che collega direttamente l’anulare sinistro al cuore. Questa credenza, che risale agli antichi Romani e forse ancor prima agli Egizi, è stata tramandata fino ai giorni nostri, per la gioia di orafi e gioiellieri.

Chi può officiare un matrimonio?

Quindi mentre per officiare un matrimonio civile occorrono determinati requisiti, il rito simbolico è invece libero e può essere officiato anche da un amico degli sposi che, per esempio, non sia in possesso della cittadinanza italiana. Se si desidera avere un amico come celebrante del rito civile o una persona che lo fa di lavoro (ma esterna al comune) bisogna farlo presente al comune e mandare una richiesta ufficiale di delega al Sindaco. Questa verrà accolta e verrà richiesto il documento di identità del celebrante. In alcuni casi il comune consegna gli atti egli stesso il giorno del matrimonio all’ora concordata, in altri deve essere il celebrante a ritirarli al Comune, dipende un po’ da come sono organizzati quindi informatevi sempre.

Esempio di richiesta di delega al Sindaco

Egr. Sig. Sindaco,

siamo con la presente a chiederLe di delegare, per la celebrazione del rito civile del nostro matrimonio, la Sig.ra o il Sig. _______________________ , data di nascita, residenza, codice fiscale.

Le nozze si terranno il _________alle ore ________presso _____________________________________

Ringraziandola per l’attenzione prestata restiamo in attesa di un gentile riscontro.

Cordiali saluti.

Come scelgo il rito giusto per noi?

Mentre per le coppie in cui almeno uno dei due è credente la scelta del matrimonio religioso sarà piuttosto ovvia (se uno dei due sposi è ateo o battezzato in un’altra confessione cristiana si deve richiedere una dispensa speciale al vescovo) , alle coppie non credenti o in seconde nozze o appartenenti a fedi religiose diverse (ad es. un cristiano ortodosso e un islamico) l’unica alternativa sarà il rito civile (o l’unione civile) eventualmente arricchita da uno o più riti simbolici. Per gli stranieri che desiderano sposarsi in Italia, spesso si opta direttamente per il rito simbolico, proprio per evitare le lungaggini burocratiche italiane.

In ogni caso, ciascuno di questi riti possono essere , chi più chi meno, personalizzati in modo tale da adattarsi perfettamente alla coppia. Proprio per questo l’ascolto e l’analisi della singola situazione sono fondamentali. Quindi se avete ancora dubbi su quale rito sia più adatto alla vostra storia, scrivetemi: vi aiuto a trovare quello giusto, e a renderlo davvero vostro.

Non lasciare nulla al caso!

Gli eventi memorabili non accadono per caso, ma devono essere pianificati.